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MEME: ARCHIVIO INFINITO DI CREATIVITA’

Articolo di Benedetta Mordente In un momento storico in cui il patrimonio multimediale è il più vasto mai visto, creatività e personalizzazione rappresentano l’essenza stessa dei meme, per la possibilità che danno di rielaborare i significati un numero infinito di volte. Una prima definizione Il meme è la minima unità culturale capace di replicazione nei cervelli. È,ad esempio, una moda, uno stereotipo, un'immagine, che si propaga tra le persone attraverso la copia o l'imitazione mediante disseminazione e condivisione . Questa è almeno la definizione che troviamo su Wikipedia. Il primo ad utilizzare questo termine fu Richard Dawkins nel suo libro Il gene egoista (1974), intendendolo come l’unità base dell’evoluzione umana, così come il gene è l’unità base dell’evoluzione biologica. Chiaro è che con l’avvento di internet il termine ha cambiato significato, ma l’associazione non è sbagliata: così come il gene si diffonde attravers

Social network e sport: sicuri che sia una rivoluzione positiva?

Articolo di Nicola Compagnone

È un tema inevitabilmente attuale che si pone al centro dell’attenzione quotidiana quello riguardante i social network e le rivoluzioni che stanno portando all’interno della nostra società. Una rivoluzione che ha cambiato il modo comunicare e di narrare ciò che accade giorno dopo giorno; aspetti che si sono riversati anche nel mondo dello sport sempre più addentrato nelle logiche novelle dei social media. Un atleta deve sapersi confrontare anche con i mezzi di comunicazione digitali: «Mestiere difficile oggi, quello dell’atleta professionista che è obbligato oltre che a sudare sul terreno di gioco e durante gli allenamenti, anche a sudare sulla tastiera dello smartphone» [Minguzzi, 2018]. Un tema centrale che trova parecchi riscontri e che va inquadrato nella maniera giusta in quanto è in continua evoluzione: lo sport non è più lo stesso. I social hanno cambiato il modo di informarsi dei tifosi, questi si sono inseriti in tutti gli sport, in primis il calcio, hanno introdotto modelli nuovi di comunicazione. Gli atleti hanno iniziato a percepire la sovraesposizione della loro persona in quanto professionisti e in quanto esseri umani ma c’è ancora tanto lavoro da fare [Ortenzi, 2018]. Il calcio è lo sport che in Italia ha avuto maggiore impatto social, lo stesso discorso vale anche se spostiamo la nostra attenzione a livello europeo. Che si parli di una squadra o di un atleta il discorso non cambia, ormai tutto è riversato sui social con i suoi pro e i suoi contro. L’immagine dell’atleta è fortemente a rischio a causa della disintermediazione social, così come l’immagine delle stesse società sportive sempre più attente a quanto viene veicolato in questo nuovo ambiente comunicativo online.

L’UTENTE AL CENTRO DELL’ATTEZIONE

«People can engage in the sports, follow their favorite athletes and teams, and get the most updated sports contents instantaneously» (thesportdigest.com, 2018). Come si evince da questa frase, è l’utente che trae giovamento da questa apertura del mondo dello sport verso i social. Tutti gli atleti hanno un profilo almeno su una delle tante piattaforme e il fan può essere così sempre connesso con i propri idoli ed essere aggiornato sulla propria squadra preferita. Ma siamo sicuri che questa informazione sia corretta? Come ben sappiamo la rete è un luogo pieno di notizie false che possono distorcere quella che è l’opinione di un tifoso in merito ad alcune dinamiche. Anche gli atleti stessi a volte non sanno come usare questi mezzi social, c’è chi si affida ad un team di comunicazione e chi invece sceglie di gestire da solo il proprio profilo andando incontro a parecchie problematiche. Il filo comunicativo diretto che si viene a creare con gli utenti non è sempre vantaggioso: mediante i social infatti il tifoso può scrivere direttamente all’atleta un suo pensiero che a volte non è condiviso dall’atleta stesso il quale può assumere atteggiamenti che vanno contro l’etica del comportamento professionale verso i propri sostenitori. Si inizia così a parlare di reputazione digitale, aspetto che a volte può anche influire sulla carriera dell’atleta stesso. Tutto ciò è strettamente connesso per varie ragioni: il fan che in quest’ottica diventa anche un utente del web, è sempre connesso e può avere accesso ad informazioni anche personali degli atleti attraverso le quali può compiere azioni che vanno anche contro l’immagine dell’atleta stesso. L’altro rischio è che l’atleta mostri contenuti che non dovrebbero essere visti pubblicamente, aspetto che rientra nei criteri di buon uso del proprio profilo social.

COME CAMBIA LA VITA DEGLI ATLETI: IL CASO NAINGGOLAN

Con i social è stata introdotta anche la possibilità di poter realizzare video in diretta che mostrano al pubblico ciò che si sta facendo. Un caso che fa scuola in merito è quello dell’attuale calciatore dell’Inter Radja Nainggolan, il quale in occasione del capodanno 2017 ha postato tramite una diretta Instagram alcuni momenti della sua serata durante i quali è parso in condizioni non lucidissime scatenando l’ira dei tifosi che hanno visto la tale diretta.


Articolo su Nainggolan. Fonte: Corriere della Sera.

Avvenimento che ha scatenato polemiche accese nei confronti del calciatore portando questo caso fin sulle prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali e, di conseguenza, scatenando l’ira della società della Roma (il giocatore a quei tempi era un tesserato dell’A.S. Roma).

Il 2018 in casa romanista si è aperto col botto. A rendere elettrico il Capodanno giallorosso ci ha pensato Radja Nainggolan, non con una rete da tre punti o con una prestazione indimenticabile, ma con una serie di video (questi sì degni di nota) che nella notte tra il 31 dicembre e il primo dell’anno ha pubblicato sul suo profilo Instagram [www.corriere.it, 2018]. Aspetto che ci mostra come i social siano ormai entrati nella vita degli atleti, ed in questo specifico caso dei calciatori. È lecito sottolineare come queste “bravate” siano sempre state presenti nella vita degli atleti nei loro momenti di svago, ma in un mondo offline queste non venivano mostrate al pubblico e rimanevano confinate nelle mura dello spogliatoio. Il tutto è andato poi a minare la credibilità del giocatore e la sua digital reputation; un caso nel quale i tre aspetti descritti prima si combinano alla perfezione:
  1. I fan sempre connessi grazie ai social hanno vissuto in prima persona tutta la scena del giocatore mentre in diretta Instagram mostrava le sue gesta poco raccomandabili ad un calciatore professionista.
  2. La gestione del profilo social da parte dell’atleta non è stata impeccabile in quanto questo non è riuscito a nascondere la sua condizione poco lucida di quella serata.
  3. La sua digital reputation è totalmente scesa tanto da scatenare contro di lui le critiche del mondo dello sport e una multa da parte dell’A.S. Roma
In seno a questa vicenda anche la società per la quale Nainggolan ai tempi giocava ha avuto un danno d’immagine in quanto rea di non riuscire a controllare i propri giocatori o applicare pene più dure a coloro i quali non rispettino un determinato codice etico; una vicenda che non ha fatto bene al mondo dello sport amplificata ancor di più dall’uso dei social. Immediate sono state le scuse pubbliche del giocatore, il quale inoltre è stato anche accusato di essere recidivo a eventi del genere.

Per tutelarsi da queste situazioni, le società sportive nell’ingaggiare un giocatore spostano la loro attenzione, oltre che sulle qualità tecniche anche sulle situazioni che si creano fuori dal campo:

«La sbirciatina, le società sportive, la danno sia prima dell’ingaggio che dopo. Il monitoraggio continuo è la chiave per educare gli atleti a gestire la loro presenza online nella maniera corretta. Poi, lì dove la società non arriva, c’è il tifoso che fa rimbalzare ogni lato della vita privata del professionista sportivo e spesso le news contaminano tutte le piattaforme. Il caso di Nainggolan è nato da una diretta su Instagram, un contenuto temporaneo, che ha trovato la sua mutualità anche negli altri social. La notizia è stata interpretata e declinata anche su Twitter, su Facebook e ripresa dai diversi web magazine sportivi e non solo!» [www.merita.biz, 2018]

Questo fenomeno social sposta le attenzioni delle società, oltre che sul campo di gioco per testare le qualità del giocatore, anche su ciò che accade fuori. Elemento che potrebbe influenzare la prestazione del giocatore in campo; anche una cattiva condotta social può così scatenare multe e allontanamenti dalla rosa della squadra.

MEGLIO CONCENTRARSI SULLE PRESTAZIONI SPORTIVE 

«I social saranno utilizzati sempre di più, soprattutto dai club sportivi. Non ci sarà un freno nell’utilizzo, non sembra una struttura destinata ad avere un calo. Tante società usano Twitter, perché è uno strumento real time e puoi raccontare tutto in diretta, subito!» [www.thewisemagazine.it, 2018].

L’ascesa del mondo social non sembra conoscere ostacoli e con essa anche la curiosità degli utenti che guardano con interesse il mondo degli atleti di successo e le loro vite. Qui sta la bravura di chi, mediante un team atto alla gestione di tali profili social, affida i propri contenuti a professionisti del settore per non incappare in errori che possano compromettere la propria digital reputation. Tornando al caso di Nainggolan, va precisato come il video sia stato eliminato subito dopo la sua pubblicazione ma ciò non è bastato a diffonderlo praticamente in tutta la rete. Questo a testimonianza del fatto che gli utenti sono ormai sempre iperconnessi sui social e costantemente pronti a catturare contenuti per loro interessanti. Gli stessi tifosi, che hanno assistito al video, hanno poi criticato apertamente l’atteggiamento del calciatore mediante messaggi postati sui vari social che hanno alzato il polverone di polemiche; altra peculiarità della rete è infatti quella di diffondere un messaggio ad un pubblico molto vasto in pochi secondi.

«Almost every team, league and sports association has a social media profile on Twitter» [www.forbes.com, 2015]. Come sottolinea la rivista Forbes anche Twitter gioca il suo ruolo importante, è infatti su questo social che vengono creati hashtag appositi per commentare questi avvenimenti poco gradevoli per chi ha a che fare con il mondo dello sport. Agli hashtag vengono poi affiancate le attività di Live Tweeting all’interno delle quali possono poi riversarsi anche gli atleti o società che vengono attaccate dagli utenti per un confronto diretto che non sempre risulta essere produttivo.

PER TIRARE LE SOMME 

Mediante questa analisi si può notare come l’attenzione si stia spostando dal campo di gioco agli avvenimenti della vita di tutti i giorni che a volte non è condotta in maniera esemplare da questi professionisti. Il social è diventato un ambiente spietato dal quale si apprende ogni piccola sfumatura della vita degli atleti. Il rischio è quello di concentrarsi troppo sui fatti extra sportivi, aspetto che non giova alla spettacolarità e la genuinità delle varie discipline. La vita degli atleti, sia dentro che fuori il proprio ambito professionale, è costantemente monitorata e commentata dagli utenti del web; ormai non si può più tornare indietro. Si devono prendere le misure e adattarsi a questo nuovo mondo online cercando di non mostrare i propri lati negativi e di condurre una vita sana nel rispetto delle regole sia nel mondo offline che nel mondo online.



Sitografia

Claudio Agave, Social e sport possono coesistere? Lo abbiamo chiesto a una SMM https://www.thewisemagazine.it/2018/09/01/social-sport-intervista-basket/

Anthony DiMoro, 2015, The Growing Impact of Social Media On Today's Sports Culture https://www.forbes.com/sites/anthonydimoro/2015/07/02/the-growing-impact-of-social-media-on-todays-sports-culture/#843fe6131a29    

IQUII Sport, 2018, Sport 4.0 e Social Media: l’analisi dati del calcio europeo e le nuove strategie di Fan Engagement https://sportthinking.it/2018/03/28/sport-4-0-social-media-football-insight/

Chenghao Ma, 2018, The Impact of Social Media in Sports http://thesportdigest.com/2018/11/the-impact-of-social-media-in-sports/

Giorgio Minguzzi, 2018, Social Network e Sport: come il digitale ha trasformato la vita degli atleti,
www.merita.biz/social-network-sport

G. Piacentini, 2018, Il Capodanno folle di Nainggolan: «Sono ubriaco fracico...». E i tifosi si infuriano https://www.corriere.it/video-articoli/2018/01/01/capodanno-folle-nainngolan-sono-ubriaco-fracico/1bc087ee-ef07-11e7-97e1-31c2bf5f7cef.shtml   

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