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MEME: ARCHIVIO INFINITO DI CREATIVITA’

Articolo di Benedetta Mordente In un momento storico in cui il patrimonio multimediale è il più vasto mai visto, creatività e personalizzazione rappresentano l’essenza stessa dei meme, per la possibilità che danno di rielaborare i significati un numero infinito di volte. Una prima definizione Il meme è la minima unità culturale capace di replicazione nei cervelli. È,ad esempio, una moda, uno stereotipo, un'immagine, che si propaga tra le persone attraverso la copia o l'imitazione mediante disseminazione e condivisione . Questa è almeno la definizione che troviamo su Wikipedia. Il primo ad utilizzare questo termine fu Richard Dawkins nel suo libro Il gene egoista (1974), intendendolo come l’unità base dell’evoluzione umana, così come il gene è l’unità base dell’evoluzione biologica. Chiaro è che con l’avvento di internet il termine ha cambiato significato, ma l’associazione non è sbagliata: così come il gene si diffonde attravers...

GLI EPIC WIN TRAMITE I SOCIAL. IL SUCCESSO ONLINE

Articolo di Mauro Brisacani


Epic Win: Il successo del nuovo millennio
Gli epic win da circa 10 anni fanno parte del linguaggio e della sfera social di noi abitanti di internet: una fase embrionale di questo termine è da ricondurre all’ormai lontano 2005 quando alcuni utenti iniziarono ad utilizzare il termine “For the Win” abbreviato in FTW (da non confondere con Fuck The World dello slang dei biker americani), per indicare dei campi in cui si è particolarmente dotati oppure qualcosa di “bello e cool”, un esempio riportato su urbandictionary.com chiarisce questo concetto: 1 up t-shirts for the win.

FTW si è poi evoluto in “Epic Win” nella seconda metà del 2007, quando il termine iniziò ad essere utilizzato per indicare un successo, un “win” appunto, talmente grande da diventare epic (tralasciando la dimensione dei meme).
Oggi però il termine epic win viene utilizzato anche per indicare i successi di alcune aziende o di alcuni privati nei rispettivi campi di lavoro, e qui entrano prepotentemente in gioco i social, i quali possono portare gloria e successo a determinati progetti tanto da diventare di “tendenza” e trasformarsi in degli epic win coi fiocchi.
Grazie ai social dunque, si va a sviluppare il concetto di comunicazione non convenzionale che secondo le parole di Brioschi A. e Uslenghi A., prendono forma nel concetto di “White Space” ossia: territori fertili per nuove opportunità di business che catturino nuovi consumatori…qualcosa di vuoto da riempire di nuovi significati (2009, p.12)
Questo porta appunto a dover virare verso una nuova direzione ed esplorare le nuove lande che i social ci offrono, presentando nuove idee ed utilizzando un tipo di comunicazione nuovo che consente, a chi decide di percorrere queste vie, di godere di una visibilità particolare che vive delle regole non scritte presenti online.

Come si calcola la visibilità?

La visibilità dei social è legata prettamente al tipo di linguaggio utilizzato e a come viene utilizzato, infatti la mole di lavoro svolto online e sui social è parte integrante delle strategie di marketing di varie aziende, le quali si affidano sempre più ad esperti del settore con lo scopo di accrescere la propria importanza.

Tutto ciò è stato acquisito dalle compagnie e dalle aziende le quali investono sempre più denaro nelle campagne social per raggiungere un sempre maggiore numero di utenti. Esempi lampanti sono quelli dell’agenzia di onoranze funebri Taffo su Facebook oppure il geniale progetto “Free Vessicchio” di Netflix Italia.
In questo contesto è necessario analizzare alcuni fenomeni e comprendere quale sia il ruolo dei social in tutto ciò e se effettivamente possono portare a degli epic win.

Una delle prime domande da porsi in questo ambito è la seguente: “Che ruolo hanno i social in questo processo?” La risposta non è per nulla semplice poiché non si possono prevedere i risultati di alcune manovre, soprattutto se a farle sono pagine poco attive e conosciute online.
In questa sede verranno osservati due esempi di campagne sociale diventate poi epic win ossia Taffo e Netflix Italia.

Una risata vi seppellirà

Partendo dal primo caso, si tratta di un’agenzia di onoranze funebri nata a L’Aquila e che opera soprattutto nel centro Italia, è stata osservata la pagina Facebook creata da Giacomo Taffo (uno dei due proprietari dell’agenzia) che attualmente conta più di 80.000 follower.
L’idea del Sig. Giacomo, così come affermato da lui stesso durante un’intervista per RepTv (rete televisiva del quotidiano “La Repubblica”), è quella di affrontare con ironia le tematiche di cui si occupa e per fare ciò si è affidato alla sfera dei meme, i quali sono diventati in breve tempo famosi e virali e dell’instant marketing sfruttando gli argomenti “caldi” che appaiono in rete ogni giorno.


 


Stando alle parole del Sig. Taffo, questa strategia ha portato in tre anni ad un raddoppio del lavoro (nonostante le critiche) per la sua azienda. Il ruolo dei social in questo caso è stato fondamentale, poiché oltre ad un mero aumento delle visite e dei like alla pagina (Facebook in questo caso), ha portato ad un aumento della produttività e del guadagno, tutto a costo zero, poiché così come risaputo e così come sottolineato in “White Space” da Brioschi e Uslenghi (2009), su internet si può fare pubblicità quasi gratis.
Tutto ciò pone i social sotto una luce positiva poiché grazie ad essi, una piccola realtà come quella di Taffo, è divenuta una grande realtà a livello nazionale, tanto da portare al Sig. Giacomo una notorietà non indifferente, notata anche da varie trasmissioni e vari eventi che lo hanno visto come protagonista/partecipante. 
L’innovazione portata da quest’uomo può essere paragonata (in parte), al modello di Séguéla analizzato dal professor Ugo Volli nel suo “Semiotica della Pubblicità” (2004), ossia posizionare la marca su di un piedistallo, sottolineando ed evidenziando tre aspetti della stessa, ossia: il fisico, lo stile ed il carattere, questi ultimi due ben presenti in ogni post dell’agenzia Taffo.
Dunque in questo caso abbiamo visto come una piccola realtà, grazie alle scelte di marketing giuste ed innovative, sia riuscita tramite i social ad uscire dal suo piccolo mondo ed affermarsi su scala nazionale.

Sanremo, Hawkins e il Demogorgone

Se da un lato si è visto come una piccola ed in precedenza sconosciuta realtà ha sfruttato i social per accrescere la sua visibilità, dall’altro lato troviamo una realtà giovane ma già abbastanza conosciuta, che tramite i social e tramite una campagna marketing orchestrata alla perfezione è riuscita a pubblicizzare ben tre “prodotti” contemporaneamente.
Si sta parlando di Netflix Italia e della sua campagna con il relativo hastag #freevessicchio lanciati nel 2017.
Anche in questo caso, i social hanno “eseguito” un lavoro egregio tanto da far centrare perfettamente l’obiettivo ai creatori di tutto ciò.

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La campagna consiste in un video di circa 60 secondi nel quale il buon direttore d’orchestra napoletano Beppe Vessicchio, viene catapultato nel sottosopra, ossia il mondo nel quale sono ambientate parte delle vicende della serie originale edita da Netflix: “Stranger Things”.
La forza di questo video sta nel fatto di essere riuscito, senza far parlare il protagonista dello stesso, a pubblicizzare tre elementi totalmente differenti fra loro: in primo luogo la seconda stagione di “Stranger Things”, annunciata per la fine del 2017 in esclusiva sulla piattaforma streaming statunitense, secondariamente la non presenza del maestro a Sanremo 2017 e quindi l’annuale edizione del festival ed infine il libro scritto da Vessicchio stesso.


Tutto ciò è stato subito recepito in maniera più che positiva da parte del pubblico, tanto che il video in questione ha superato le 130mila visualizzazioni sul canale Youtube ufficiale di Netflix Italia e tanto da essere nominato più volte (nei giorni successivi al rilascio dello spot) da giornali online tra i quali spiccano: “La Stampa”, “Il Fatto Quotidiano” e “La Repubblica”.
Questa campagna divertente e geniale ha raggiunto pienamente gli obiettivi sperati, ossia far rinnovare l’abbonamento agli utenti di Netflix (che in Italia stava prendendo piede solo da poco tempo) e far parlare del festival italiano, oltre che a pubblicizzare il libro del maestro, e il tutto tramite il lancio dell’hastag sopra citato, il quale ha avuto un discreto successo sulle piattaforme online anche grazie all’utilizzo di quest’ultimo da parte di vari influencer.

In the end…
In conclusione anche in questo caso i social hanno svolto un ruolo cruciale per il raggiungimento di questi agognati epic win, spingendo e alimentando la campagna in questione, anche perché come affermato da Panarese e D’Amato nel loro “Pubblicità e Comunicazione Integrata” (2016), la viralità per le pubblicità del nuovo millennio è importantissima, poiché se un brand riesce a trasmettere emozioni, allora la campagna può essere condivisibile e diventare virale e senza dubbio tutto ciò gli esperti marketing di Netflix lo sanno bene.
Questo processo ai social dunque vuole spezzare una lancia a favore degli stessi, i quali spesso bistrattati e/o demonizzati sono sempre più presenti nella quotidianità delle nostre vite e come osservato possono essere il trampolino di lancio per opere e processi di marketing dinanzi ai quali possiamo solo applaudire.
Questo non significa assolutamente che i social devono essere utilizzati senza controllo ed in maniera sregolata, semplicemente si è cercato di osservare e studiare come il corretto uso di questi ultimi possa portare un vantaggio a chi realmente è in grado di sfruttarli in maniera corretta, dando credito ad una tecnologia con la quale, volenti o nolenti, nel prossimo futuro dovremo per forza confrontarci, altrimenti la nostra evoluzione in quanto “razza intelligente” è destinata ad arrestarsi.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

A. Brioschi, A. Uslenghi (2015) White space. Idee non convenzionali sulla comunicazione, EGEA Editore U. Volli (2004), Semiotica della pubblicità, LATERZA Editori F. D'Amato, P. Panarese (2016), Pubblicità e comunicazione integrata - Modelli, processi, contenuti, CAROCCI Editore
https://www.urbandictionary.com/define.php?term=Epic%20win
https://www.urbandictionary.com/define.php?term=for+the+win https://video.repubblica.it/dossier/sanremo-2017/sanremo-2017-la-parodia-di-netflix-ecco-dove-si-trova-il-maestro-vessicchio/267155/267542 https://www.lastampa.it/2017/02/07/spettacoli/free-vessicchio-che-fine-ha-fatto-lo-stacanovista-maestro-dorchestra-xFrCFDZfS6wfrRKFZIOr9K/pagina.html

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